Io non faccio differenze fra civette, gufi e allocchi, mi
paiono quasi uguali e mi piacciono tutti anche se non li ho mai visti dal vero.
La spiegazione che va per la maggiore sul web è che le civette sono piccole e i
gufi sono grandi, ma se la civetta nana misura appena 16-17centimetri, la civetta delle nevi misura ben 59-65 centimetri. La civetta è più facile
incontrarla di notte che di giorno, ma essa vola anche durante le ore diurne. E’
facile osservarla al tramonto, appollaiata sui fili del telefono o su alti
pali, mentre scruta il terreno in cerca di prede. L’assiolo, più noto come Chiù. E’ simile alla civetta, ed
quindi facile confonderlo con questa. Il suo tratto distintivo è il lamentoso e
ripetitivo canto “Chiù… Chiù… Chiù…” che può proseguire per ore. Da noi in
Romagna si dice “che sei come un ciù”, che
vuol dire che sei un incantato, un inciciuito, ovvero uno stupido con la testa dura, un ciù, è
un maschio che ha perso la testa per una
femmina. Un proverbio romagnolo recita: “La
nota dla Pasqueta è scor è ciù e la zveta”, la Romagna è stata una terra maschilista, col padre e poi il marito
padrone, l’aforisma svela che la civetta/femmina è pari al ciù/maschio e che
possono parlare solo la sera dell’Epifania in quanto quella notte, secondo la
leggenda, parlano gli animali. L’allocco è grande quasi quanto il gufo, con un’apertura
alare fino a un metro. Vive nei boschi, ma a volte si adatta anche ad
ambienti urbani. Il gufo comune si
adatta a molteplici ambienti e può quindi essere osservato ovunque. Gli occhi del
gufo hanno una bellissima iride arancione. E infine il barbagianni riconoscibile
dal bianco disco facciale a forma di cuore. Questo rapace notturno è piuttosto
difficile da incontrare, in Romagna il termine barbagianni è molto
dispregiativo ancora di più del ciù… il barbagianni è sempre stupido anche
quando non è innamorato.
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