giovedì 24 settembre 2015

LA NOTTE quarta puntata


Ebbe la forza di uscire, di arrivare fuori all’aperto, il sole le diede forza e respiro, pian piano si riprese.
Entrò in un bar e prese un caffè con molto zucchero, forse aveva avuto un abbassamento di pressione, poi si sedette su una panchina e pensò.
Michelangelo era omosessuale, la sua educazione era avvenuta nella cerchia neoplatonica di Marsilio Ficino, questo ambiente inneggiava all’omosessualità. L’uomo non doveva abbassarsi a copulare con una donna. A Firenze durante il Rinascimento, era normale essere gay, forse più di oggi, basti pensare che Savonarola fece una lotta tremenda ai sodomiti e forse fu anche per questo che finì al rogo.
 Michelangelo pare abbia avuto parecchi amori maschili, poi giunto alla tarda età si pentì, si cosparse il capo di cenere, forse gli erano rimaste nella coscienza le prediche del Savonarola.
 Il potere dell'epoca,  come ogni potere, era  maschile. Una cultura fallica, con colonne e statue,   ogni tomba era una affermazione di virilità.
Michelangelo aveva una passione estrema per il maschile, per le sue sculture, anche per le figure femminili, tra cui anche la Notte delle Tombe Medicee, usava come modelli degli uomini.
Ed ecco cosa aveva visto, Eleonora: una coppia di ragazzi, lui Francesco, muscoloso ed aitante, lei Carlotta, filiforme, dai lunghi capelli biondi, vistosamente incinta, forse all’ultimo mese.
Rimasto senza lavoro dal tintore, di cui era garzone e apprendista, i soldi risparmiati stavano per finire e Carlotta fra poco doveva figliare, ma Francesco non trovava nulla da fare.
Un conoscente gli aveva proposto di fare il modello per l’emerito cittadino Buonarroti, ma a  Francesco pareva un lavoro poco maschile, svilente, ma poi vista la sua situazione precaria, ci aveva ripensato.
Fare il modello non gli piaceva per niente, stava nudo mentre lo sguardo di quel ”porco” lo frugava dappertutto, gli aveva proposto un buon gruzzolo se fosse andato a letto con lui… che “porco”.
Erano mesi che lavorava per il Maestro, e col passare del tempo il disagio aumentava ma la sua famiglia era aumentata, aveva anche una figlia ora da mantenere.
Poi accadde il fattaccio… si stropicciò gli occhi e si ritrovò svestito nel letto, col Maestro nudo avvinghiato alle sue cosce, la testa gli pesava, fulmineo capì, il “porco” gli aveva dato del vino la sera prima, vino che gli era parso di un sapore strano; il “porco” lo aveva drogato,
Francesco spinse giù dal letto il Maestro, non ascoltò cosa gli stesse dicendo, gli tirò in faccia il borsellino di cuoio che gli offriva, non guardò neanche quante monete conteneva e dio solo sapeva quanto aveva bisogno di quel denaro. Aveva troppa rabbia in corpo, i potenti hanno sempre ragione, sapeva bene che non poteva far valere i suoi diritti.
Si rivestì e se ne andò a casa, mai più ritornò dal Maestro, per vendetta sfregiò al braccio, ben due volte, la statua della Notte per la quale aveva posato; uno sfregio per Carlotta e uno per sua figlia entrambe erano morte di stenti.
Questo vide Eleonora davanti alla scultura della Notte e scrisse in fretta questo racconto per condividerlo con voi.    



immagine di Teoderica

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