mercoledì 11 ottobre 2017

INCICIUITA terza parte


Dopo qualche giorno, la madre entrò nel discorso e France come un fiume in piena le confessò il suo grande dolore, la sua storia d’amore finita. La madre per nulla turbata le rispose con in faccia uno strano e sinistro sorriso: “Eh, ti passerà, ti passerà, anche tuo marito due anni fa si era messo con una polacca, ma poi ha fatto presto a liberarsene, ora se hai un poco di sale in zucca torni con tuo marito e la finisci con le sciocchezze”. France prese sua madre dalle spalle e la cacciò fuori di casa, poi piangendo iniziò a ripetersi queste parole -perché perché non me lo ha detto prima, perché-, fino a che stremata era andata nel cassetto dei medicinali e forse aveva preso un po’ troppo sonnifero. Ora per estraniarsi e non sentire il campanello, France si mise a pensare alla bellezza di certe parole in dialetto romagnolo, inciciuita, la traduzione in italiano non era possibile, da cosa derivava inciciuita? Si estraniò dalla realtà del campanello che continuava a suonare pensando alla parola inciciuita, il cui significato più simile è essere imbambolata e intontita, si può pensare a un’onomatopea, al chiurlo, il simpatico uccello col lungo becco ricurvo il cui verso è… chiù chiù chiù  e perché poi il chiurlo dal suo verso diventi figuratamente scemo non me lo spiego, se penso al chiurlo mi rammento di una poesia di William Yeats: “Oh chiurlo, non gridare più nell’aria, / o solo alle acque dell’Ovest; / perché il tuo grido mi fa ricordare / occhi cupi di passione e la lunga folta chioma / che fu scossa sopra il mio petto; / c’è abbastanza male nel grido del vento”, con questi versi per me il chiurlo ha significato di romanticismo e passione. 

Nessun commento: