sabato 26 agosto 2017
STELLINA sedicesima puntata
Ormai quando Mario veniva da lei, non parlava neanche più, le bastava tenere la sua mano tra le sue per sentirsi felice e gli guardava le sue belle labbra carnose e sognava che lui la baciasse. Voleva tanto che lui la baciasse, anche se sentiva forti sensi di colpa per questo, il desiderio di un suo bacio era talmente tanto, che fu lei che avvicinò le sue labbra a quelle di Mario,
e lì si incollarono senza riuscire più a staccarsi. Per quanto tempo si
baciarono? Certamente a lungo, Stellina aveva la testa invasa da
scariche elettriche, la colonna vertebrale che fremeva, lo stomaco invaso da piccoli deliziosi spilli, entrambi si trovano in una dimensione spazio/tempo altra, risucchiati da un buco
nero che illuminavano con le loro scariche elettriche. Fulmini, saette,
lampi, tuoni erano nulla in confronto all'energia scaturita da questo
bacio, in una camera d'ospedale, dove un bimbo di pochi giorni, guardava con occhi ancora non accesi i due amanti. Stellina, dopo il bacio,disse a Mario che era arrivato troppo tardi,
che ormai lei era sposata, con un bambino, che non poteva esserci fra
loro che quell'unico bacio, lui era arrivato troppo tardi o forse
Stellina aveva sbagliato a non aspettarlo, in tutti i casi era ormai
troppo tardi. Mario aveva nove anni più di lei, era un bel ragazzo dai
capelli neri e i basettoni da hippy, era del sud, del Gargano e come
quella terra baciata dal sole anche Mario era dolce e luminoso. Era
molto educato, vestiva in modo accattivante, era un giovane ma bravo
medico, che aveva lasciato con vero dolore la sua terra.
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