mercoledì 21 giugno 2017

STELLINA terza parte

Stellina, era una buona bambina, andava a messa con la nonna, che amava tanto, in chiesa le piaceva socchiudere gli occhi e immaginare fra il fumo delle candele di veder apparire Gesù, ma non lo aveva mai visto, solo a volte le pareva che le fiamme delle candele salissero sul soffitto, lungo le grosse travi del soffitto della chiesa. La nonna non entrava mai in chiesa senza il fazzoletto in testa, i capelli sono simbolo di femminilità, di energia, di sessualità, e andavano celati in chiesa per rispetto alla verginità del parroco, che non doveva essere distolto dal fascino di una chioma. Stellina aveva lunghi capelli neri come l'ala di un corvo, la mamma le faceva un male cane quando col pettine li districava, per poi farle un'alta coda di cavallo, legata da un nastro colorato. Il parroco, le faceva sempre tanti complimenti, per la sua compostezza e attenzione alla lturgia, tranne una volta. La mamma le aveva messo un abito arancione a giromaniche, con una maglietta sulle spalle, la maglietta scivolava spesso, ma diligente Stellina la rimetteva sulle spalle, ebbene il parroco le mandò a dire, tramite la sorella che faceva da perpetua, che Stellina questa volta non era stata brava, perché aveva mostrato con impudicizia le sue tornite e dorate spalle, Stellina aveva allora nove anni, e già sapeva che sarebbe stata rimproverata, lo sapeva, lo sapeva perché aveva visto lo sguardo del parroco che si soffermava insistentemente sulle sue spalle, aveva nove anni e già la guardavano con lascivia... persino il parroco. Stellina si sentì in colpa, si sentì sporca, e aveva solo nove anni.

Nessun commento: