martedì 8 novembre 2016

Storie di animali 34



Dunque l’oca rappresenta la Terra stessa, un po’ come ci dimostrano gli egizi che, ancor prima di romani e greci, avevano incarnato in questo volatile l’origine di ogni cosa: la teoria cosmogonica dell’uovo primordiale, propria di molte culture dell’antichità, in Egitto riconduceva a un uovo di oca dal quale nacque il dio Ra, il Sole, colui che dà energia e vita al mondo. Al museo egizio del Cairo ritroviamo con ogni probabilità è il dipinto più antico della storia dell’uomo, datato approssimativamente a circa 4600 anni fa, “le Oche di Meidum”. Raffigura sei oche “divise” specularmente in due gruppi di tre e secondo l’interpretazione più accreditata è un’opera dell’Antico Regno che va a indicare la divisione tra Alto e Basso Egitto, tant’è che non si troveranno più immagini di oca su tombe e templi di epoca successiva. L’originale è al Cairo, una copia la si può trovare al British Museum. Questo dipinto affascinante anche solo per la leggiadria delle forme e dei colori, ci fa pensare all’incredibile sua sopravvivenza, non so se le nostre opere pur contando su tanta tecnologia resisteranno così a lungo. Le oche in Egitto si ritrovano solo nell’ Antico Regno, poi scompaiono. Il mito di nascita del mondo da parte degli egiziani narra della deposizione di un uovo in acqua da parte di un’oca. Poi “ucciso” il matriarcato, fatta sparire l’oca, preso il comando l’uomo… vi dice nulla che si chiamasse faraone? Un altro animale da cortile, che però non va in acqua. L’acqua rimane sempre sinonimo di pericolo è il regno della Dea. 

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