L’oca è da millenni un simbolo molto forte, animale dal
piumaggio candido, parente del cigno con cui spartisce il ruolo di “messaggera degli dei”. Gli starnazzi
delle oche da sempre sono considerati avvertimenti in quanto in questo animale
viene riconosciuto il potere di prevedere il futuro. Leggendaria è la vicenda
delle Oche del Campidoglio, che
salvarono Roma dal saccheggio dei Galli:“Stavano
già scalando le mura, scrive Tito Livio, quando con grandi strepiti le oche, ben sveglie, destarono il guardiano
del Campidoglio, Marco Manlio. Allora Manlio chiamò i soldati romani, che
combattendo con grande energia respinsero i Galli: così il Campidoglio fu
liberato dal pericolo dei barbari, e Roma fu salvata dagli strepiti delle oche”.
I virili romani salvati dalle oche, di solito compagne delle donne, e non dai latrati dei cani che sovente
accompagnano gli uomini. L’oca nelle religioni primitive, ma anche in quelle
dei celti, era simbolo della Dea Madre colei che dà la vita, quando il
matriarcato decadde, l’oca fu dimenticata e disprezzata ma non ci si dimenticò
delle sue qualità profetiche. Il fegato organo considerato primario per gli
aruspici dai Romani e degli Etruschi, fu
deleterio per la povera oca. Infatti è ancora vigente una realtà che ingozza le
oche, tenendole legate, per ingrossare a loro il fegato, questi sono i Francesi,
con il loro amato patè di fegato d’oca, un’indiscussa
prelibatezza della grande cucina francese che vanta antichissime
origini, infatti era già conosciuto dagli
Egiziani non sarebbe ora di smettere di mangiarlo questo patè del
c...
Nessun commento:
Posta un commento