Nacque in compagnia
di fratellini e sorelline, da un padre di razza, un bracco, e da una mamma
bastardina, e
perciò pure lui era
un bastardino.
A quaranta giorni di
vita un uomo grande e grosso lo prese e lo portò con sé.
Il cagnolino di
notte scappò e tornò dalla sua mamma.
L’uomo grande e
grosso tornò a riprenderselo.
Lo legò ad una
catena, gli diede un po’ di pane e di acqua ed iniziò a chiamarlo Verde.
Lo chiamò così
perché l’uomo diceva che era un cane ribelle e che era verde dalla rabbia
perché non voleva stare legato alla catena.
Quando Verde fu più
grande, riuscì a fuggire, erano mesi che rosicchiava la catena, alla fine
l’anello cedette e Verde fu libero.
Se ne andò molto
lontano, arrivò fino alla città, qui un accalappiacani lo prese e lo portò in
una specie di ricovero per anziani, solo
che era per cani, lo chiamano canile.
Qui Verde fu scelto
da una coppia di coniugi di mezza età, e portato in una casa piccola, piccola,
dove Verde non poteva non dico correre ma neanche camminare.
Lo trattavano come fosse
un bambino, solo che Verde era un cane.
Per cibo solo
crocchette, doveva stare seduto composto sul divano, i suoi bisogni li doveva
fare in una cassettina, e questo sarebbe stato niente.
Quando uscivano per
la passeggiata gli mettevano il fiocco in testa, il vestitino e poi lo
caricavano dentro al passeggino e lo portavano a spasso.
Che vergogna per la
dignità di un cane.
Verde un bel giorno
scappò, camminò per ore, finché arrivò
in un quartiere molto rumoroso, qui un gruppo di ragazzi lo prese e lo verniciò
di verde, perché la loro squadra di pallone aveva vinto lo scudetto e dovevano
festeggiare.
Verde, stanco degli
uomini, camminò fino a giungere nel bosco.
Qui in un tronco
cavo incontrò uno scoiattolo che aveva vissuto sia in città che in campagna e
pure nel bosco.
Lo scoiattolo era
molto anziano, aveva visto molte cose, osservato attentamente gli avvenimenti e
poi li aveva lungamente elaborati dentro di sé.
Era uno scoiattolo
filosofo.
Verde lo ammirò,
così d’intuito capiva che poteva fidarsi di questo piccolo roditore, gli chiese
perciò un consiglio sulla sua situazione.
Lo scoiattolo disse
a Verde, che era meglio che tornasse tra gli uomini, che ce n’erano ancora che
avevano coscienza e buon senso, ce n’erano pochi ma c’erano.
Nel bosco non avrebbe
trovato cibo a sufficienza e la solitudine lo avrebbe reso cattivo, sarebbe
diventato un cane selvatico.
Il bosco non era il
suo posto, Verde doveva stare con gli uomini, e fare come avevano sempre fatto
tutti i cani dai tempi dei tempi, amarli così come sono.
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