venerdì 29 luglio 2016

Storie di animali 9



A settembre, Marisa, una signora che conosco, mi portò un cesto con due cuccioli di cane, mi disse: “Scegli uno è tuo”. Risposi: “Non lo voglio, troppa responsabilità, se poi gli succede qualcosa io sto male da morire, non voglio affezionarmi, i cani  di solito muoiono prima di noi e lasciano un vuoto tremendo, non lo voglio”. Ma il cucciolo più minuto mi guardava coi suoi occhietti e io non ho saputo resistere, me ne sono innamorata all’istante, l’ho preso in braccio e non l’ho lasciato più. L’ho chiamato Giulio, l’ho postato su  Facebook, era bellissimo, ma ricordate ciò che vi ho detto sul grifone e sulla superbia che è pure vanità, io lo ricordavo ma non l’ho fatto, mi pavoneggiavo del mio cane, che era veramente bellissimo. Così accadde il fattaccio. Giulio era un amore, ma gli piaceva farmi un dispetto, se trovava la porta aperta scappava fulmineo, quasi come accertandosi che io fossi girata da un’altra parte. Scappa una volta, scappa due, scappa tre, la terza volta un’auto si è fermata e se lo è portato via. Nella mia vita sono sempre stata colomba e mai falco, ma vi giuro che questa volta ero talmente arrabbiata che mi sarei data una botta in testa… e poi frignavo come al solito frignavo. Ora volevo un altro cane subito, ma Marisa saputo quello che era successo non si fidava a darmene un altro. Un amico vedendomi così triste mi portò in un cestino un piccolo gattino tigrato, tenero e dolce. L’ho chiamato Tigre me ne sono innamorata subito, dimenticando tutti i cani del mondo. E ho trovato pure una morale, io ho avuto solo e sempre cani ed ero come loro festaiola e gioiosa, leccavo anche il nemico, per me è tempo di imitare il comportamento del gatto, ecco perché è arrivato Tigre… devo affilare le unghie.

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