Io sono alta un metro e settanta, né grassa, né magra, ho
gli occhi verdastri, il naso un po’ lungo, i capelli neri e corti, anche se
vorrei averli lunghi, questa sono io fisicamente, ma se voi mi chiedete cosa
sono io, vi rispondo che non lo so. E rifuggo da quelle persone che lo sanno
perché non voglio sentire i morsi dell’invidia. Un consiglio ve lo cedo
volentieri, l’invidia esiste ed è causa di tanti mali, siccome non si estirpa
perché il cervello fa vedere agli occhi una visione distorta, voi state lontane
dall’oggetto dell’invidia… vade retro Satana. Si tratta di un versetto biblico
e significa: stai indietro Satana. Lo strano è che tale frase Gesù la pronuncia
duramente a Pietro, quando l’apostolo cerca di opporsi a Cristo, quando questi
annuncia che avrebbe dovuto essere ucciso. Perché lo fa? Nessuno deve
intromettersi nella vita degli altri perché nonostante crediamo di aver
illuminato l’ignoranza, non sappiamo se ciò che decideremo al momento, sarà un
giorno efficace o deleterio. Quindi teniamo lontano gli invidiosi, e teniamoci
lontano da chi invidiamo, ascoltiamo i consigli, ma andiamo avanti per la
nostra strada. Ora come già vi ho scritto non so dirvi chi sono, oggi penso una
cosa, domani un’altra, ma posso dirvi chi vorrei essere… la carpa Koi. “Koi, nuotando
fra i vari pericoli del Fiume Giallo, riuscì a risalire la cascata sino alla
porta del Drago. Le divinità
impressionate da tanto coraggio, la trasformarono in un grande drago.
Sotto forma di drago, la carpa acquisì il dono dell’immortalità, diventando
così il simbolo di chi aspira a compiere grandi imprese e non teme di
affrontare le avversità della vita”.
mercoledì 29 giugno 2016
domenica 26 giugno 2016
W WIKIPEDIA
Esino Lario, un piccolo paese di 700 abitanti, in provincia di Lecco,
dal 21 al 28 giugno ospiterà il primo raduno mondiale, in Italia, dei
volontari della cultura di Wikipedia. Così dopo i Wikimania che si sono
svolti a Città del Messico, Londra, Harvard e Hong Kong, grandi e famose
città, l'incontro denominato “Wikimania goes outdoor” (Wikimania va
all'aperto), si terrà in un piccolo paesino, che sebbene sia turistico,
certo non ha la capacità di attrazione delle grandi metropoli. Questo
evento è una specie di piccolo miracolo voluto intensamente dai
volontari di Esino Lario e dai volontari svizzeri che si sono espressi
così:“... Volevamo dimostrare che le cose possono funzionare
diversamente: che non c'è un centro e una periferia del mondo, del
sapere e della produzione culturale. Ma ogni voce può avere lo stesso
peso, senza considerarsi inferiore solo perché più remota. Basta
rimboccarsi le maniche, schiacciare il tasto modifica, e anche un luogo
lontano dalla metropoli può vivere nel presente e dire la propria”.
Personalmente ammiro tantissimo questi volontari che hanno creato
Wikipedia, un'enciclopedia telematica, di libero accesso e in modo del
tutto gratuito, non dobbiamo dimenticare, che non è che ci sia dovuto
tutto questo libero sapere, se è stato possibile realizzare il sogno è
perché tante persone vi hanno lavorato “gratis” e hanno donato ciò che
conoscevano. Me ne servo abitualmente per le mie ricerche incrociate,
quando sono incerta su certi temi, vado su Wikipedia e sul sito della
Treccani, ripeto sono eternamente grata perché l'enciclopedia telematica
è una vera rivoluzione in confronto a quella cartacea, perché si può
arrivare facilmente a trovare precisazioni e chiarimenti senza leggersi
centinaia di pagine, se si vuole approfondire si passerà poi in
biblioteca. Enormemente sono poi grata al traduttore, anche questo non è
piovuto dal cielo, perché mi dà la possibilità di servirmi anche di
Wikipedia francese, inglese, russo ecc.ecc. Termino con un abbraccio
virtuale ma sincero agli oltre mille volontari di Wikipedia che stanno
svolgendo il loro incontro... siete meravigliosi, GRAZIE!
venerdì 24 giugno 2016
Storie degli animali 4
Scrivendo sullo squalo, il mio pensiero è volato al falco.
Lo squalo è il re del mare, il falco quello dei cieli. Mi direte -No è l’aquila la regina dei cieli- . -Appunto
la regina non il re-. Ho da poco letto un bel romanzo storico sulla falconeria
e sull’imperatore Federico II, tratta di Santi, Cavalieri e Amore, è di Franco
Fregni, edito da edizioni del girasole. Scene di falconeria sono rappresentate negli affreschi egizi più
antichi. La caccia con il falco era conosciuta in Cina già 2000 anni prima
Cristo, i romani la praticarono in tutte le province dell’impero, se ne ha notizia anche in Giappone, in India e in Persia, in
Europa fu introdotta con successo a partire dalla seconda metà del IX secolo. La
caccia con il falco affascinò anche Federico II. Per lui rappresentava da un
lato una manifestazione simbolica del potere legata a precisi rituali ed alla
costruzione di apposite strutture; dall’altro uno svago, anzi, una vera e
propria passione che coltivò per tutta la vita, oltre che un mezzo per
conoscere meglio la natura. Egli non era contento della sola pratica di questo
sport; voleva conoscere tutto, e si documentò leggendo ciò che fino allora si
conosceva degli uccelli e della caccia con i rapaci, convocò alla sua corte
molti abili falconieri mediorientali ed introdusse l’uso dell’azione
tranquillante del cappuccio (appreso dal mondo arabo) in sostituzione alla orribile
tecnica di cucire le palpebre dei rapaci. Questa passione per i falchi e il
loro comportamento nella caccia, di cui Federico si ispirava per muovere lo scacchiere dei
conflitti, è rimasta tutt’oggi, non la falconeria ma la passione, non è la prima
volta che mi hanno indicato con sorpresa e allegria: "Guarda, là nel cielo, c’è
un falco". A forza di sentirmelo dire anch’io scruto il cielo per scorgere un
falco, da qualche giorno poi un "falchetto" viene a posarsi sui fili della luce
accanto alla mia casa… a me non pare tanto pericoloso. Per terminare occorre
dire che Federico non riuscì ad ottenere un regno unito, fu scomunicato, perse
delle guerre, ebbe troppe donne, troppi sapienti, alla fine anche troppi
falchi, insomma non aveva il senso della misura.
domenica 19 giugno 2016
Storie di animali 3
Sì lo so che il titolo del post è storie di
animali, ma avendo scritto di squali non posso non citare la mitica Citroën DS. La prima volta che la vidi fu in
un abbordaggio “squalesco”, due ragazzi ci seguirono, eravamo io e mia cugina
su una Giulia un po’ scassata, ci bloccarono con lo “squalo”, così era chiamata
la Citroën DS perché appunto assomigliava a uno squalo e ci invitarono ad
andare con loro, allora si usava, come si usava fare l’autostop. Io ero
incantata dal ragazzo dagli occhi verdi e dall’auto meravigliosa e volevo
andare con loro, mia cugina più grande e sensata disse:“Abbiamo un altro
impegno, non veniamo, ciao, un’altra volta”. Mai più visti, ma da allora ogni
volta che vedo l’auto/squalo, ricordo il fatto. Nel 1955 uscì sul
mercato la Citroën DS, disegnata
dallo scultore Flaminio Bertoni, i
francesi non sarebbero mai riusciti a fare una tale bellezza, senza l’aiuto di
un artista italiano, e dall’ingegnere Andrè Lefebvre, fu chiaro da subito che
l’automobile era qualcosa di unico. L’auto alla partenza si alzava “in piedi”,
e poi finito di alzarsi partiva col muso proteso come all’attacco, sembrava
galleggiasse e danzasse. Andrebbe bene per tutti quelli che hanno problemi di
schiena. Nel 1962 il presidente francese Charles de Gaulle fu vittima di un
attentato. Il cecchino non centrò il suo corpo, ma una gomma della Citroën DS. L’auto però, grazie alle
sue sospensioni automatiche,
continuò ad andare tranquillamente su tre ruote. A Ravenna in una strada a
fianco di San Vitale ve ne è sempre una parcheggiata, sta acquattata accanto a
un palazzo, un po’ anzianotta ma sempre ricca di fascino.
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martedì 14 giugno 2016
Storie di animali 2
Due righe sul film Tintorera, dove lo squalo femmina si
divora principalmente donne e poi viene uccisa da un uomo …un filino
maschilista questo film lo è. Anzi molto maschilista, a me interessava
solamente stare sul divano accanto a mio figlio, ma questo Esteban che
sfarfalleggia e uccide lo squalo femmina solo dopo tante morti, non mi piace
per niente. La trama: ricco e spensierato play-boy, Esteban che si fa
esoticamente chiamare Steve, noleggia una lussuosa barca da diporto e divide il
proprio tempo tra feste e pesca in un porto turistico del Messico. Fatta
conoscenza con Patricia, la ospita; quindi, dopo un iniziale litigio con Miguel
a causa della stessa ragazza, la cede allo stesso. Patricia, scesa in mare al
mattino molto presto, viene divorata dalla Tintorera, un gigantesco esemplare
di femmina dello “squalo tigre”. Miguel, divenuto amico di Steve, fa vita in
comune con lui e la britannica Gabriela. Il “ménage a trois” dura allegramente
sino a che lo stesso Miguel non finisce tra le fauci della Tintorera. Steve,
nonostante la partenza di Gabriela, si consola con altre donne. Solo quando
anche Cinthia viene sbranata, il play-boy matura disegni di vendetta e non si
placa sino a che negli abissi colpisce mortalmente la vorace femmina-squalo.
Tintorera è uno di quei film diventati leggendari senza avere particolari
meriti, se non quello dello squalo femmina, che fa tandem con la ferocia di un’altra
femmina: quella della tigre; occorre però dire che le riprese subacquee sono molto
belle e curate… il fascino era tutto in quegli abissi dove da un momento all’altro
poteva apparire la Tintorera.
immagine: di teoderica
giovedì 9 giugno 2016
Storie di animali 1
Storie di animali, farò una serie di racconti brevi sui
nostri amici animali. Inizierò dallo squalo che ammiro perché a differenza di
noi non ha bisogno del dentista, perché ha una serie di denti di riserva. Le
dimensioni degli squali spaziano da quelle del minuscolo squalo lanterna nano che
misura soltanto 17 cm in lunghezza a quelle dello squalo balena che è il pesce
più grande in assoluto. Tutti gli squali sono carnivori
e la maggior parte di loro si nutre di pesci a differenza dello
squalo balena, che si nutre principalmente di plancton.
Gli squali non vivono solo in acqua salata ma anche in quella dolce. Io amo gli squali per la loro bellezza dalle linee dure e antiche, hanno un qualcosa di un tempo remoto, infatti ci sono prove scientifiche dell’ esistenza di squali che risalgono a circa 450-420 milioni di anni fa. Lo squalo ha quell’occhio piccolo e rotondo in cui pare si celi il mistero della sopravvivenza. Amo gli squali perché sono gli animali preferiti di mio figlio, lui me li ha fatti conoscere, insegnandomi tante cose su di loro, poi ricordo le tante e tante volte che sul divano abbiamo guardato il film “Lo squalo” o l’altro film “Tintorera”. Se in TV c’era uno di questi film, mio figlio saltava l’incontro con gli amici o l’allenamento del pallone. In conseguenza di attacchi a volte ai danni di esseri umani, operati da alcune specie in particolare, gli squali hanno guadagnato la fama, solo in parte giustificata, di essere pericolosi. Già il modo di dire che sei “uno squalo”, significa che attacchi con cattiveria e senza pietà. Eppure lo squalo è in pericolo di estinzione, la sua carne è considerata pregiata, in più causa dei danni e così in molti paesi asiatici si effettua una pesca molto intensiva.
Gli squali non vivono solo in acqua salata ma anche in quella dolce. Io amo gli squali per la loro bellezza dalle linee dure e antiche, hanno un qualcosa di un tempo remoto, infatti ci sono prove scientifiche dell’ esistenza di squali che risalgono a circa 450-420 milioni di anni fa. Lo squalo ha quell’occhio piccolo e rotondo in cui pare si celi il mistero della sopravvivenza. Amo gli squali perché sono gli animali preferiti di mio figlio, lui me li ha fatti conoscere, insegnandomi tante cose su di loro, poi ricordo le tante e tante volte che sul divano abbiamo guardato il film “Lo squalo” o l’altro film “Tintorera”. Se in TV c’era uno di questi film, mio figlio saltava l’incontro con gli amici o l’allenamento del pallone. In conseguenza di attacchi a volte ai danni di esseri umani, operati da alcune specie in particolare, gli squali hanno guadagnato la fama, solo in parte giustificata, di essere pericolosi. Già il modo di dire che sei “uno squalo”, significa che attacchi con cattiveria e senza pietà. Eppure lo squalo è in pericolo di estinzione, la sua carne è considerata pregiata, in più causa dei danni e così in molti paesi asiatici si effettua una pesca molto intensiva.
immagine: di Teoderica
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