Questa qui è una di quelle femmine che è meglio non avere attorno,
del tipo alla Pantanché. Bella, intelligente ed elegantissima ma senza un filo
di dolcezza, ha fatto carriera zoccolando con tacchi appuntiti, facendo fuori
gli avversari e le avversarie con la freddezza di un chirurgo. Infatti la sua
specie è comunemente chiamata pesce lima, lei invece si chiama Vanessa. Viveva
un tempo nel Mar Rosso, è venuta qua da noi per tentare la carriera politica.
Ha un corpo che con gli anni da sinuoso è
diventato di forma
romboidale, sebbene piuttosto compresso e allungato. Ha la bocca piccola,
allungata e tubolare, da cui escono parole sibilanti come quelle di una vipera.
Le pinne sono minute: dorsale e anale basse e allungate, opposte tra loro e
simmetriche, le ventrali sono quasi atrofizzate mentre sul dorso è presente
anche una pinna a grilletto tipica della famiglia. Ecco è proprio tramite
questo grilletto che impallina tutti, donne e uomini, senza rispetto convinta
che quello che pensa lei sia migliore di quello che pensano gli altri. Io ne ho
timore, quindi non le faccio la ruota né l’attacco, cerco di contenere il suo
livore verso tutti con l’indifferenza. Possiede una livrea vivace,
con fondo verde azzurro e grosse chiazze tondeggianti giallo arancioni disposte
orizzontalmente. Il muso è giallo arancio dal naso allungato e dritto. E’ noto che
un naso grosso distingue il pesce affabile,cortese, spirituale, liberale e
coraggioso (come il mio naso ad esempio) ma è altrettanto noto che sul naso lungo… il
diavolo vi ci siede sopra.
immagine di Teoderica
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