venerdì 26 febbraio 2016

CARLETTO IL DRAGHETTO seconda puntata

 Dopo tanto gattonare, Carletto andava veloce come un razzo, proprio come il suo gatto, ora sta su due piedi. Non sa Carletto perché gli sia venuta la voglia di andare a due zampe, forse per imitare la mamma e il babbo. E' una fatica stare su due piedi, Carletto riesce a fare solo due o tre passi, poi si butta giù e va a gattoni, non sa proprio perché ha così tanta voglia di andare coi piedi, non lo sa proprio...è una fatica. La mamma gli mette un'infilata di sedie a cui lui si appoggia,e gli dice:"Bravo, bravo, fra un po' camminerai". Forse è importante si dice Carletto e si raddrizza a più non posso, si impegna al massimo, stringe i denti e parte in quarta, uno, due, tre, e via, non riesce a fermarsi, non sa come fare a fermarsi, si appoggia ad una superficie..."ahi che male era bollente, ua, ua, uaaa" era il vetro del forno. Via subito dal medico,a Carletto il medico proprio non piace, e ritorno a casa con le mani bendate, almeno il dolore è scomparso, forse il medico serve a qualcosa. A dieci mesi Carletto ha imparato che esperienza non vuol dire altro che hai preso un sacco di batoste...come si fa ad imparare  senza esperienza? Sarà possibile? 
immagine di Teoderica      

domenica 21 febbraio 2016

CARLETTO IL DRAGHETTO prima puntata

 Questa è la storia di Carletto un bambino che si credeva un draghetto, no, non un draghetto metaforico come quello del disegno, un draghetto nel senso che credeva di saper fare tutto. Era nato così, pieno di entusiasmo, tutto gli sembrava possibile, tutto gli sembrava bello. Le sue avventure che io vi racconterò, iniziarono molto presto. A otto mesi,la mamma aveva il vizio di metterlo in una scatola con le inferriate, lo chiamano box. Carletto aveva appena iniziato a gattonare e non gli andava proprio a genio di stare rinchiuso, proprio ora che poteva andare alla scoperta del mondo, aveva sempre solo guardato e desiderato toccare, adesso che poteva farlo lo avevano imprigionato. Non era giusto. La mamma lo lasciava lì e se ne andava per i cavoli suoi. Non era giusto. Carletto cercò vie di fuga, per giorni e giorni tentò di uscire dal box senza riuscirci. Ma un giorno attaccandosi alla rete e dondolando e dondolando riuscì a capovolgere la scatola maledetta e Carletto a gattoni se ne andò. Andò un po' qua e un po' là,finché si trovò sul balcone, tra i fiori. Che bello infilarsi coi piedini e lasciarli penzolare nel vuoto, quasi quasi riesco ad infilarmi del tutto e così scendo nell'erba sottostante, pensò Carletto. Mentre stava scivolando sotto le inferriate, arrivò urlando la mamma, con le mani sui capelli, pure piangeva, così Carletto tirò su gambe e piedini e gattonò verso il box, gli dava fastidio che la mamma si arrabbiasse e con il dito indice gli dicesse:"Non lo fare più. Questa volta però la mamma mi prese in braccio e mi sbaciucchiò, non la finiva più di darmi baci. E' stato ad otto mesi che ho capito che le donne sono strane.

immagine di Teoderica           

domenica 14 febbraio 2016

OMAGGIO A UN BRAVO CHIRURGO: CESARE FORLINI

Questo è un omaggio a Cesare Forlini, ex primario del Reparto Oculistico dell'Ospedale Santa Maria delle Croci, esempio di Buona Sanità, di generosità e di misericordia. Molti anni fa, passai una decina di giorni al Reparto Oculistico dove lavorava lui, cosa ricordo? Mio figlio, aveva tre anni, con un camicione bianco in braccio al chirurgo che lo consolava, mentre mio figlio mi guardava con occhi sperduti... che dolore per me vederlo portare via verso la sala operatoria. Mio figlio si era ustionato le mani, ambedue, sul vetro del forno della stufa, da quel trauma divenne strabico, ora, dopo quell'intervento, gli è rimasto uno strano modo di guardare, tale e quale allo strabismo di Venere, Che sia per quello che ha sempre avuto attorno frotte di donne... troppe, io ne avevo paura, avevo paura che lo rovinassero, le ho tenute a bada sino a che ho potuto, ora mio figlio ha trovato, evento raro, la sua anima gemella (kisses baby) e così ho finito di preoccuparmi per le sue donne. Ritorniamo all'operazione, dopo l'intervento, mio figlio rimase bendato, al buio senza vedere per circa una settimana, io ero preoccupatissima, ma lui fu molto buono, non si lamentò mai, tranne una volta.Nella visita medica mttutina, il primario,in persona effettuò la prima medicazione, dopo di ciò, mio figlio cominciò a lamentarsi sempre più, dicendo che aveva male, io andai dal primario a dire che qualcosa ci doveva essere perché mio figlio non si era mai lamentato prima. Il primario disse che erano sciocchezze. Mio figlio iniziò a piangere sempre più forte, fu allora che un giovane medico, a me piace pensare che fosse proprio Forlini, venne e tolse la benda a mio figlio, sapete cosa era successo? Il primario aveva eseguito male il medicamento, le ciglia degli occhi, che erano state tagliate per l'intervento, erano rivolte all'interno dell'occhio, e pungevano dritte e ispide, come peli di una barba sulla ferita dell'occhio. Dopo che il giovane, principiante medico rifece la medicamentazione, mio figlio smise subito di piangere. Arrivederci Cesare, ciao

giovedì 11 febbraio 2016

PENSIERI SUI GAY

Saltata l'ora di ginnastica, prima di mettermi a lavorare, avendo un po' di tempo a disposizione, mi piace scrivervi la mia posizione sui gay. Ciò, a forza di leggere sui quotidiani i politici che si scannano per la nuova legge su di loro, quando in realtà la scelta è abbastanza facile. Intanto dal mio racconto scritto anni fa, potete capire bene come vedo il pianeta gay. Stessi diritti, con attenzione però, perché se una persona è veramente "omosessuale", non si può dire che è uno sbaglio della natura, perché la natura non sbaglia, e forse io so il motivo di questo  "sbaglio", ma non posso dirvelo, perchè non capireste, vi dico però che è una cosa bella. il problema è che c'è chi è gay e con subdole maniere, compra l'amore di ragazzi, magari che fanno la fame e che li rovina completamente perché loro in realtà non sono gay.  C'è del peggio, io ne ho avuto il riscontro, chi gay, si infila a scuola e col potere e l'autorità, che ha sugli studenti, tira fuori Platone e il simposio per mettergli in testa che il vero uomo è gay. A me non piacciono gli insegnati gay, anche se sono correttisimi, perché si potrebbero innamorrare di un loro studente e rovinarlo. Non ditemi che è la stessa cosa, del tipo che una professoressa può rovinare uno studente più giovane, non è la stessa cosa, in quanto non sovviene in questo caso, un'incertezza sull'identità come nel caso di un etero che non volendo coscientemente va coi gay. Non mi piace Pasolini, per niente, niente ma proprio per niente. Detto questo le unioni civili, mai in Chiesa, si  potrebbero anche fare ma distinguendo bene le cose... non possono essere una famiglia... secondo me basterebbe una legge di tutela. Passiamo alle adozioni, mai e poi mai per me, un padre non può essere sostiuito con una madre, né questa con un padre... ma che razzo volete fare? Adesso mi direte, perchè hai scritto che ti piace Elton Jhon? Prima di tutto a un'artista si può perdonare qualche stranezza, l'artista è sempre avanti di uno step, ma non bisogna mutuare il suo comportamento perché il gregge delle pecorelle si smarrirebbe. Seconda cosa importantissima, Elton ha realizzato il suo sogno perché la legge gliene ha dato la possibilità. Adesso se la legge va contro le adozioni gay, che facciamo portiamo via il figlio a Elton? Ma scherziamo vero? Non è più possibile portare via i diritti a chi li ha già ricevuti. L'orribile affitto dell'utero, mi meraviglio che state pure a pensarci sopra. Una mamma, ama il figlio già nella pancia, è già suo lì dentro, io per esempio quando ero incinta, smisi di fumare e mangiai in modo regolare, anche se ero sia anoressica che bulimica, lo feci per il mio bimbo. Chi affitta il proprio utero lo impara solo dopo che cosa vuol dire... la legge deve tutelare queste inconsapevoli donne. Chiudo su una piccola cosa che forse c'entra o forse no. Quando una cosa è "stata", è ridicolo far finta che non sia stata, esempi ... ho una pelliccia nell'armadio, non la porto perché sono diventata animalista, la brucio, così fai ancora più male all'animale perché l'animale, che ha forse pure lui un'anima, forse era contento di sacrificarsi per te, diverso il fatto di comprarla, ora, se non ce l'hai. In rispetto all'animale che si mangia, ma anche al cibo tutto quanto, una preghiera di ringraziamento, prima di mangiare, sarebbe cosa assai gradita. e per favore smettete di buttare il cibo nel cassonetto, compratene meno e se vi avanza datelo a qualcuno che conoscete e che ha fame o al limite datelo a un'animale. Se io fossi nata nel Terzo Mondo vi odierei a morte, vedendo i miei figli crepare e voi gettare ogni ben di Dio nel cassonetto. 

mercoledì 10 febbraio 2016

MI FACCIO SCHIFO DA SOLA


MI FACCIO SCHIFO DA SOLA

Fumo fumo fumo tanto
tantissimo
mi faccio schifo da sola
non so neanche più se fumo 
per dimenticare
o per ricordare
dovrei fare come quel tale
che fumava tanto
sognò di avere un cancro
immaginò di essere morto
si svegliò felice di essere vivo
perciò smise di fumare
così all'improvviso
ma io non posso sognare
di avere un cancro
ho troppa paura di questo male
che ti divora dall'interno
forse pure ti mangia l'anima
la mia unica speranza
è che gli scienziati si siano sbagliati
e che il fumo non faccia male
fumo fumo fumo tanto
tantissimo
mi faccio schifo da sola
non so neanche più se fumo
per dimenticare
o per ricordare

 Paola Tassinari alias Teoderica

domenica 7 febbraio 2016

SONO MONGOLA, MONGOLOIDE





SONO MONGOLA, MONGOLOIDE

Sono mongola, mongoloide
pensavo di essere sbagliata
non trovavo nessuno simile a me
finché ballando ho trovato la mia stirpe
sono mongola, mongoloide
i mongoli sono i figli delle nuvole
la mia nuvola si è sbagliata
invece di nascere in Oriente
è nata in Occidente
sono mongola, mongoloide
per questo amo la natura
per questo l'ospite è per me sacro
per questo amo il canto e il ballo
per questo bevo litri di latte
sono mongola, mongoloide
per questo non piaccio
non dovevo nascere qui
dovevo stare là, fra i nomadi
allora non sarei finita fra i pazzi
perché fra loro sarei stata normale
e mi avrebbero amato
sono mongola, mongoloide
e ho trovato la mia stirpe
ballando, ballando con voi

Paola Tassinari alias Teoderica





martedì 2 febbraio 2016

MUSICA PER I MIEI FUOCHI D'ARTIFICIO


  
"Musica per i reali fuochi d'artificio".
Suite orchestrale composta da Haendel nel 1749 su commissione di
Giorgio II di Gran Bretagna. Il pretesto per la composizione di questo
lavoro fu la firma del trattato di Aquisgrana nel 1748, che mise fine
alla guerra di successione austriaca. Il re volle che si celebrasse
l'avvenimento con grandi festeggiamenti e fuochi d'artificio. Chissà se
alla fine della guerra si ha una specie di tristezza perché le cose
finiscono. Io soffro da cani per qualsiasi distacco. Mi rammento di un
signore molto anziano, quasi centenario, che in una conferenza in cui si
parlava della paura di morire, si alzò e disse che lui aspettava
serenamente la morte, perché si sentiva pronto ad accettarla pienamente,
dopo circa un mese morì. Io spero che capiti così anche a me. Mi
piacciono molto i fuochi artificiali, anche se riconosco che sono soldi
che vanno veramente in fumo. Comunque io questa suite, l'ho ascoltata
qualche anno fa, in Darsena a Ravenna, i fuochi artificiali partivano da
zattere sull'acqua, erano molto suggestivi. Cosa ricordo? Che era
giugno, io avevo jeans con una canottiera tutta di perline e avevo un
freddo cane, sola come un cane, ma ero estasiata dalla musica e dai
fuochi, con quel pizzico di brivido perché ci fu qualche piccolo
incendio.   







lunedì 1 febbraio 2016

LA DONNA DEI FORSE

LA DONNA DEI FORSE

Forse forse forse
ti lascio in compagnia 
della tua dolce Luna  
io con ricordi 
che non mi lasciano stare 
forse forse forse
ho bisogno di nuovi ricordi 
per cancellare i tuoi
o forse forse ritorno 
la donna dei forse se tu vuoi
come un nuovo inizio
forse forse forse 
può essere più di un sogno
mi hai lasciato nel forse
un mare indeterminato 
ma determinato perché forse
forse forse forse 

non mi hai mai amato 
forse forse forse
non hai avuto pietà di me

se forse se forse 
e se fosse se fosse
Eliminasenza se senza se
io sarei la donna dei forse
e tu saresti l'uomo dei sì
se se se se se  


Paola Tassinari alias Teoderica