sabato 19 settembre 2015

LA NOTTE terza puntata


Eleonora ingurgitò velocemente il caffè,  le era presa una voglia matta di entrare in San Lorenzo, di immergersi in Michelangelo, nella sua inquietudine, di affondare nello spirito del Savonarola e di confrontare questi due animi irrequieti con l’armonia del Brunelleschi.
Eleonora confrontava e paragonava Brunelleschi a Mondrian,  il primo architetto, il secondo pittore, uno del Quattrocento, l’altro del Novecento, ma  entrambi con la ricerca del pulito, dell’ordine, del chiaro, dell’armonia dove il concetto di dionisiaco era stato eliminato.
Savonarola e Michelangelo uniti nella ricerca di togliersi il dionisiaco strappano la loro anima pagando le pene dell’inferno.  
Questo era ciò che credeva Eleonora, convinta che nelle cose rimanesse l’energia, il pensiero di chi le aveva ideate, quindi pensava che in San Lorenzo esistesse tutto ciò.
Entrò al santuario dei Medici, la prima cappella che incontrò fu quella dei Prìncipi, lussuosa  e magnifica, entrò poi nella cappella di Michelangelo ed iniziò ad ansimare, il respiro andava ad intermittenza, non si sentiva bene, ma una forza innaturale la sospingeva avanti. 

Le prime sculture che vide le parvero idealizzate: Giuliano duca di Nemour, in posa autoritaria con il bastone, e Lorenzo duca d’Urbino, pensieroso e malinconico. Giuliano indossa la corazza, è in movimento, e il bastone gli conferisce una posa minacciosa: ha due giganti ai piedi, la Notte e il Giorno. Lorenzo invece medita e ha ai suoi piedi l’Aurora e il Crepuscolo.
Queste sculture giganti e simboliche sono caratterizzate da allungamenti e torsioni, e sono state lasciate incomplete in alcune parti. Molto bella la posizione del Giorno, girato di schiena  mostrando solo l’espressione misteriosa degli occhi in un volto appena sbozzato, meraviglioso il corpo della Notte che rappresenta perfettamente l’abbandono durante il sonno, il lasciarsi afferrare dalle pulsioni dell’inconscio. 
Fonti antiche riportano come Michelangelo dovette rifare il braccio sinistro della Notte ben due volte, a causa di un danneggiamento.
Eleonora si sentì svenire, la testa le girava, il cuore sembrava che dovesse fermarsi da un momento all’altro, pensò ad un attacco della sindrome di Stendhal, una manifestazione di malessere e di disagio psichico, dovuta all’emozione intensa provata dalla vista delle opere d’arte. La definizione della sindrome è stata fatta in rapporto a quanto lo scrittore francese Stendhal scrisse dopo essere stato in visita alla chiesa di Santa Croce in Firenze.
Eleonora soffriva di questa sindrome, la conosceva bene perché era sensibile in maniera inusuale, a volte insopportabile.
No non era la sindrome di Stendhal, in quei pochi istanti, con gli occhi immersi negli occhi della scultura della Notte, credendo di morire da un momento all’altro ebbe una visione come se stesse vedendo un film alla tv.


immagine di Teoderica

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