giovedì 3 settembre 2015

IO E TEA quarta puntata


Vi ho aperto l’anima, vi ho fatto vedere le mie piccolezze, perché  sappiate che a volte quello che sembra evidenza non è la realtà, il rispetto che mi danno e mi hanno sempre dato ad iniziare dalla mia famiglia lo meritava certamente di più Tea, vi prego non fatevi prendere dal pregiudizio, ho scritto questo racconto solo per urlare contro il giudizio e il pregiudizio.
Il giudizio come spiega la parola è la  sentenza del giudice,  è l’atto con cui la mente decide su ciò che è sbagliato o corretto, e già il giudizio è spesso fuorviante perché oltre alla ragione c’è il cuore, pensate quindi quanto è dannoso il pregiudizio che anticipa il giudizio  valutando le persone non per quello che sono, ma in funzione della loro appartenenza, della loro personalità, per i valori, le motivazioni e le capacità intellettive che li accomunano o li differenziano.
Rendiamo a volte, anzi molto spesso, il pregiudizio un luogo comune.
Ad Agosto, io con Franco cioè mio marito, il mio collega, a proposito si chiama Andrea, ed io Paola, andiamo  nella Repubblica del Congo ad aiutare, ognuno da e fa quello che può, un sacerdote che ha costruito là in terra d’Africa un ospedale, diciamo una stanza attrezzata, ed una scuola.
Con noi viene anche Tea, è in pieno recupero, a lei mancava solo l’ amore,  era ed è ancora una pratolina che tanti hanno calpestato, ma lei, come le belle margheritine dei campi,  con molta umiltà si è rialzata.
Andrea mi ha confessato di essersi innamorato di Tea, non ha il coraggio di dichiararsi perché la trova troppo, troppo “tutto”, lui si sente molto più in basso di Tea.

Io invece credo proprio che quei due siano fatti l’una per l’altro. 


immagine di Teoderica 

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