mercoledì 24 giugno 2015

IL PROFESSORE quarta puntata


Si alzava la mattina presto e, preso il coltellino, lo infilava in tasca e meticolosamente passava tutte le vie della città, sfregiando le auto, solo quelle posizionate male; intendiamoci, lui era un difensore delle regole, insegnava, in modo un po’ anomalo, che le norme si devono rispettare.
Le buone maniere a volte non servono.
Nella città si sparse il terrore, non vi era giorno che una decina di auto non fossero ritrovate, dai legittimi proprietari, con la carrozzeria rovinata .
Lettere infuocate arrivavano ai quotidiani locali e alla Polizia Municipale, qualcuno arrivò pure ad insultare il Sindaco, il quale era assai allarmato da questa forma di teppismo dilagante nella sua città.
Franco era al di sopra di ogni sospetto, persona considerata di straordinaria reputazione dai cittadini, dalle Forze dell‘Ordine, dal Consiglio Comunale; oltretutto era stato anche consigliere comunale, rispettabile, saggio e soprattutto mite.
I vigili erano impegnati nella ricerca del teppista, ma forse erano più d’uno.
Si pensava fossero dei ragazzotti di quartiere.
In Piazza del Popolo, a Ravenna, non si parlava d’altro.
I più pontificavano che senz’altro i giovinastri provenivano dalla via Tommaso Gulli.
Questa via Tommaso Gulli è talmente additata come Bronx di Ravenna, da mettere in secondo piano il suo arioso tracciato, gli edifici in pietra a vista, gli spazi ampi e verdi; è luogo di periferia da rivalutare, in quanto i quartieri sorti posticipatamente agli anni Ottanta e Novanta, sono  in stile assai peggiore.
Tommaso Gulli, il personaggio che da il nome alla via, era  nativo di Faenza, da guardiamarina ebbe la Medaglia d’ oro al valor militare alla memoria.

Le auto sfregiate aumentarono, si arrivò a venti al giorno.
Ma le indagini non davano risultati, i teppistelli conosciuti erano stati messi sotto torchio, ma nessuno sapeva nulla.
I cittadini ce l’avevano con le Forze dell’Ordine perché non mettevano sotto chiave tutti gli abitanti della zona di via Gulli.  
Ma perché nessuno vedeva aldilà del proprio naso?

immagine di Teoderica

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