domenica 10 agosto 2014

RACCONTI DAL MARE 3


L'anno dopo Caterina, andò al mare col suo moroso.
Dall'alto dei suoi quindici anni, si sentiva stanca e in odore di zittellaggio, tanti spasimanti e neanche uno fisso, così ne scelse uno e si sentì una donna vera.
Al mare, dopo tanti anni rassicurata dalle braccia forti del suo ragazzo, entrò nell'acqua, ma non andò oltre il metro di profondità, l'acqua le arrivava appena all'ombelico.
Eppure Caterina non si sentiva sicura.
Marco, il suo innamorato la teneva fra le braccia, facendola galleggiare, Caterina si stava sciogliendo ma si raccomandava con Marco che non la mollasse.
Marco non avendo idea del terrore per l'acqua di Caterina, ed essendo ben al di sopra del pericolo di non toccare il fondo, lasciò la presa: " vai Caterina, vai che stai nuotando!"
Caterina terrorizzata, si trovò col sedere e le gambe fuori dall'acqua e la testa sul fondo, non riusciva ad appoggiare i piedi al fondo marino, nè riusciva ad alzare la testa, stava già bevendo acqua schifosa, amara e salata, il petto le scoppiava, le mancava il respiro, e intanto pensava che sarebbe morta in un metro d'acqua, perchè Marco sicuramente pensava che lei stesse scherzando e non l'avrebbe tirata su.
Non era la prima volta che Caterina fingeva un infarto per farlo andare più piano in auto, a Caterina piaceva fare l'attrice.
Caterina si era già vista morta, con la faccia spettrale e i lunghi capelli come alghe nere, vedeva un'altra lei di fronte, come in uno specchio, aveva perso ogni speranza.
Poi  si sentì sollevare, la testa finalmente fuori dall'acqua, il respiro le fece male ma respirava e l'acqua le usciva dalla bocca, irrefrenabili conati di vomito  e accessi  di tosse la liberarono dell'acqua che aveva trangugiato, sembravano litri e litri.
Marco le chiedeva perchè mai non avesse appoggiato i piedi sul fondo, non le credeva quando Caterina asseriva che i piedi stavano in alto e non c'era forza umana per farli scendere mentre la testa pesava e andava a fondo, comunque tutto finì bene, nel giro di un'ora, Caterina  non ebbe più alcun malessere, ma giurò dentro se stessa che non sarebbe mai più scesa in acqua, non avrebbe mai più fatto il bagno  neanche nella vasca di casa, solo  la doccia avrebbe fatto.
E mentre lo giurava, passarano accanto a lei un gruppo di barellieri che avevano raccolto il corpo di un giovane, il quale era annegato giorni prima e il mare che inghiotte e poi riporta  sempre a riva lo aveva lasciato lì, proprio vicino a Caterina, la quale lo osservava pensando che un secondo, un attimo, determinano a volte catastrofi,
Se Marco non l'avesse acciuffata in tempo anche Caterina sarebbe stata un corpo inerte come un tronco, da seppellire in un cimitero, nella grassa terra a  marcire, cibo per i vermi.
A quel ragazzo era successo, perchè a lei no e a lui sì?


immagine di Teoderica

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