domenica 10 giugno 2012

A TREDOZIO TROVI LA FONTANA DELLE TRE DOTI



































FAUSTINO PERISAULI (1450 – 1523) svolse la sua attività di letterato a Roma, Urbino e Rimini è noto, in particolare, per aver scritto il “De Triumpho Stultitiae” composto probabilmente prima dell’“Elogio della follia” di Erasmo da Rotterdam, è nato a Tredozio. Lo vedete raffigurato su una grata di un pozzo , l'autore di questo bel bronzo è sconosciuto, il Comune non ne fa cenno, sono riuscita a sapere dalla cordiale popolazione del luogo, che l' artista è un prete ottantenne che vive in una sperduta chiesetta fra le colline e che è molto arzillo. Io sono rimasta stupita dalla bellezza dei suoi lavori pieni di simboli antichi e beneaugurali. La raffigurazione di Faustino Perisauli ve l'ho già presentata e nel post precedente vi ho fatto vedere la rappresentazione della Madonna delle Grazie. Ora voglio soffermarmi un poco di più sulla Fontana delle Tre Doti. Su una bassa piscina rettangolare si ergono 3 figure di donne : una ha le messi, una è incoronata di fiori, e l' ultima dall' incarnato scuro ha una specie di lenza/falce ed è contornata da greggi. A Tredozio dicono: le tre doti sono l' acqua, la pastorizia, il grano, la natura,cioè la ricchezza di un tempo del paese. Io ci vedo molto bene la trilogia della Dea :acqua nascita/vita/morte acqua. C' è poi da dire che Tredozio fa grandi festeggiamenti nel periodo della befana, così mi piace avvicinare la Fontana delle 3 Doti alla festa celtica ( Tredozio è di origine celtica) di Imbolc. 
La festa di Imbolc Tra il tramonto del 31 gennaio e il tramonto del 2 di febbraio c'era Imbolc festa dedicata alla Grande Dea Madre, cui si chiedeva abbondanza nei raccolti e salute per gli animali. Imbolc, il cui significato letterale è “nel ventre della madre Terra” (oppure nel latte, secondo altri), era una festa dedicata ad una dea dal triplice aspetto, Bride, che aveva un sacerdozio femminile con 19 sacerdotesse (simili alle Vestali romane) e non accettava presenze maschili. Le sacerdotesse custodivano un fuoco perpetuo, sacro alla dea. La sera si preparava il letto di Bride, con paglia o con un covone di grano dell’ultima mietitura. veniva cosparso dalle donne con latte e miele. Bride veniva ingravidata da un dio per dare fertilità alla terra.La cerimonia di Imbolc comprendeva una aspersione di acqua lustrale, che ripuliva il corpo dalle scorie accumulate nell'inverno ed attirava le energie positive che sarebbero esplose con l'Equinozio e l'arrivo della Primavera. Era la cerimonia del ritorno della luce, il primo segno che l'inverno stava per finire. Nascevano gli agnelli, le pecore davano latte, qualche fiore cominciava a spuntare e la promessa della Primavera vicina dava speranza per il futuro. I Cristiani fecero diventare Imbolc la festa di Santa Brigida, che assunse le caratteristiche di Bride: badessa in un convento di Kildare, in Irlanda, aveva comandato che fosse sempre acceso un fuoco per la gloria divina. Foto: bronzo di Faustino Perisauli e 3 vedute della Fontana dei tre doni

2 commenti:

ilcuorecomeilmare ha detto...

E' dal grembo materno che nasce una nuova vita, pertanto solo la raffigurazione di una donna può parlarci di semina, di fertilità, di luce, di raccolto. Per tutto questo, non ci sono stagioni o mesi preferiti, solo l'amore per l'amore.

Ancora una volta, cara Paola, hai proposto cose o episodi apparentemente locali, invece sono di interesse primario e allargato.
Complimenti!!!

Buon pomeriggio di mare e/o passeggiate:-))
Un beso.

Paola Tassinari ha detto...

Grazie Cosimo, sei sempre molto gentile.
Un beso.