venerdì 23 giugno 2023

INTERMEZZO SPECIALE















  


ANTROPOLOGIA DI ARTE SACRA

In Natività Allendale di Giorgione 
A cura di Gaetano Barbella 

 La Natività Allendale di Giorgione è come un'icona bizantina, ma se questa è un'arte liturgica che si distacca dal mondo terreno e si eleva vertiginosamente verso il mondo divino - il Regno dicono gli “iconoduli” ossia i cultori di icone - , la prima non è da meno come arte liturgica che abbraccia la teologia, la antropologia religiosa. La Natività Allendale si differenzia da tante altre, dal tema della natività di Gesù rinascimentali fino ai giorni nostri, essa si svincola dal mondo fenomenico per innalzarsi verso una vetta, al pari delle icone. Giorgione affronta appunto la rappresentazione liturgica dell'evento messianico con un' arte che non solo è “forma della forza estetica”, ma anche “capacità di liturgia” - nell'accezione greca del termine “leitos ergon”, ossia “azione del popolo” (che crede), oggi sostenuta per l'arte sacra.1 Ma vi sono altri artisti rinascimentali, come Benvenuto Tisi detto il Garofalo che perseguono lo stesso percorso antropologico. Antropologia liturgica, dunque, che si rivolge all'uomo, diremo verso l'Occidente, mentre l'arte delle icone, che si rivolge all'Oriente, è il riflesso e l'eco della liturgia incessante che si celebra nel regno dei cieli. Nelle icone ciò che conta non è il “soggetto religioso”, non è l'ispirazione, non è la tecnica, anche se ispirazione e tecnica hanno la loro importanza. E non è neppure l'espressione dei sentimenti, perché l'icona non si affida ai sentimenti – se in alcune sue forme degeneri – ed è estranea a ogni forma di naturalismo o imitazione della natura. Essa è lo specchio visibile di una realtà invisibile. Tutta l'arte dell'icona si fonda su tre elementi, che gli iconografi interpretano secondo la loro cultura e la loro sensibilità: la stilizzazione dei personaggi, la prospettiva inversa, il fondo dorato. Gli occhi piccoli, le orecchie grandi pronte all'ascolto, i personaggi delle icone somigliano ben poco a persone reali: sono figure ormai libere dai pesi della vita in questo mondo. La prospettiva inversa ci ricorda l'esistenza di un mondo in cui non valgono le leggi della fisica o i teoremi della geometria euclidea. Ecco allora quei paesaggi e quelle case che sembrano stare in piedi per miracolo, quelle forme che sfidano la forza di gravità lanciandosi verso il cielo, ecco i personaggi troppo piccoli o troppo grandi, sproporzionati rispetto la scena. Essi ci dicono che l'icona non è arte dell'apparenza, bensì della trasparenza, una trasparenza non idolatrica, perché rinvia continuamente a un Altro e a un Altrove, è segno di una realtà che ora vediamo confusamente come in uno specchio di acqua torbida e che nel Regno vedremo faccia a faccia. Infine, il colore dell'oro, usato per lo sfondo, simboleggia la luce del Tabor che ormai inonda il creato: non è soltanto un elemento decorativo, bensì un motivo teologico, al pari degli altri due elementi qui ricordati. A tutto questo, l'antropologia liturgica rinascimentale, prendendo a campione La Natività Allendale di Giogione, vi sopperisce in analogo modo ma resta vincolato, come già detto, al mondo umano, pur mostrandovisi distaccato. Qui non vi sono visibili alterazioni delle sembianze umane, e nemmeno accezioni che riguardano le leggi della fisica o i teoremi della geometria euclidea. Anzi è proprio la geometria composita che perfeziona un ricercato equilibrio armonico antropologico in simbiosi col mondo divino attraverso i simboli e lo si potrà constatare con la lettura di altre opere pittoriche di Giorgione e di altri artisti del Rinascimento. Si noterà che nel dipinto in esame, La Natività Allendale, i tre della Sacra Famiglia non hanno alcuna aureola, cosa consueta in tante altre rappresentazioni analoghe, ma è appena poco. Ciò che colpisce è che qui, alla prospettiva inversa delle icone, Giorgione vi sopperisce con il vistoso distacco del piano rappresentativo, della Sacra Famiglia e i due pastori, con il resto dell'immediato secondo piano. Troppo “immediato” per giustificare la piccolissima dimensione, per esempio, del personaggio appena dietro il manto del pastore in piedi. È a ridosso di un albero al limite della parete rocciosa, la stessa poco distante, anzi pochissimo, dal suo limite verso la grotta. Insomma si ha l'impressione che i tre personaggi dello sfondo, di cui quello menzionato, siano degli gnomi e questo crea appunto il distacco con lo scenario della Sacra Famiglia e pastori dal resto. Ma vi sono altri particolari che contribuiscono a mostrare l'intento antropologico del Giorgione in quest'opera pittorica, secondo la mia visione. Al posto degli angeli, che di consueto trovano posto al sommo della grotta della natività, si notano invece tre vaghe testoline, di cui una assai incerta, che lasciano pensare più ad un mondo antropologico, appunto, che a quello celeste. Viene da pensare che Giorgione abbia invece voluto configurare tre libellule sulle quali ci accendono curiose leggende legate al mondo dei draghi e delle fate. Osservando l'immagine di una di queste (vedi l'illustrazione), non si nutrono dubbi su questa mia supposizione. Si aggiunge a questo la rappresentazione di una coppia di volatili bianchi su un albero, intorno ad un nido, in alto a sinistra: altra configurazione che contribuisce a dar forza all'idea antropologica dell'opera in lettura. Ma Giorgione sembra andare oltre al clima antropologico fin qui rilevato in seno alla Natività Allendale. Egli con circospezione inserisce una figura animale sfruttando gli elementi incerti della natura dello sfondo dove son presenti i tre piccoli personaggi suddetti. A ridosso del cespuglio e della tettoia a sinistra guardando, si nota la testa di un grosso lupo o cane o forse anche una belva. Leonardo da Vinci ci mette in guardia da simili interventi pittorici di immagini surreali cui egli stesso vi ricorre per dare una sua significazione esoterica, comunemente catalogata fra i fenomeni di pareidolia.3 Si potrebbe affermare, a questo punto, che già nel Rinascimento era nata una epistemologia religiosa nell'arte, e non solo attraverso l'arte iconografica d'Oriente. Brescia, 5 dicembre 2010 1 Antropologia dell'arte moderna: http://www.antropologiaartesacra.it/direttore_Alessio_Varisco.html “Natività Allendale”, o “Adorazione Beaumont”, o “L'adorazione dei pastori”, è un dipinto autografo del Giorgione, realizzato con tecnica ad olio su tavola, presumibilmente intorno al 1505, misura 89 x 111,5 cm. ed è custodito nella National Gallery di Washington. 2 Icone, finestre sul Regno di Pietro Pisarra. Jesus. Mensile di attualità e cultura religiosa – Anno XXVII – Agosto 2005 – N.8 Le libellule (Libellula Linnaeus, 1758) sono un genere di insetti appartenente all'ordine degli Odonati. Il nome Libellula deriva dal latino “libra”, ovvero bilancia, così detta perché nel volo tiene le ali orizzontali. 3 La pareidolia (dal greco e.d...., immagine, col prefisso pa.., simile) è l'illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale. È la tendenza istintiva e automatica a trovare forme familiari in immagini disordinate; l'associazione si manifesta in special modo verso le figure e i volti umani. Classici esempi sono la visione di animali o volti umani nelle nuvole, la visione di un volto umano nella luna oppure l'associazione di immagini alle costellazioni. Sempre alla pareidolia si può ricondurre la facilità con la quale riconosciamo volti che esprimono emozioni in segni estremamente stilizzati quali le emoticon. Si ritiene che questa tendenza sia stata favorita dall'evoluzione perché consente di individuare situazioni di pericolo anche in presenza di pochi indizi, ad esempio riuscendo a scorgere un predatore mimetizzato.

11 commenti:

Paola Tassinari ha detto...

Questa mattina ho ricevuto questo saggio in regalo da Gaetano, e siccome è domenica e quindi è festa ve lo dono anche a tutti voi...la verità è che va letto e divulgato perchè apre nuove visioni critiche su un autore criptico quale è il Giorgione.
GRAZIE GAETANO.

pulvigiu ha detto...

Buona domenica Teoderica,
ho letto con interesse il tuo post.

Buona settimana,
ciao da Giuseppe.

Paola Tassinari ha detto...

Ciao Giuseppe e...grazie.

kicca ha detto...

allora grazie a gaetano per questo interessante post ! :)

Non ti faccio aspettare troppo ,sono tornata ,ma in verita' ho avuto problemi di salute ....adesso sembra che vada meglio :)
la famiglia kicca al completo ricambia i baci e saluti ,la gatta fa anche le fusa :)

a presto Teo
buona settimana
kicca ^__^

pierperrone ha detto...

Eccomi qua, Paolè.
Una settimana di corsa, quella che si è chiusa.
Cose buone (amici, teatro ecc.) e casini vari al lavoro (ma niente di troppo negativo) hanno proprio imperversato, nel bene e nel male.
Ma adesso eccoci qua.

Un abbraccio... e via!!!

Gaetano Barbella ha detto...

Grazie a te, Kicca per l'apprezzamento. Ma è anche un'occasione, la Natività Allendale, per anticipare sin d'ora un buon Natale.

Sia cosa ti dico Paola? (ma anche a Kicca) Chissà - mi è venuto di fare questa riflessione -, ... chissà che quelle libellule immaginate da Giorgione (ma forse anche no) ci disilludano da tante vaghe e illusorie promesse offerte dai sistemi di governo oggi, e reclamizzate dai loro media.
Non credi che i continui sacrifici di animali posti in atto per ragioni scientifiche mediche, non portino a dar loro la parola attraverso "angeli", come quelle libellule immaginate da Giorgione? Naturalmente, se ciò si avverasse avremo un nuovo messia, il giusto per i tempi nostri. Chi lo può dire?
Ecco delle nuove pagine della vita in prospettiva. Io ho cominciato con la prima per un augurale abbrivio.

Ciao, e grazie anche a te per la pubblicazione
Tanino

Paola Tassinari ha detto...

Kikka per fortuna che la salute ti è tornata, questa è una stagione che porta acciacchi.
Sai io dico sempre che la cosa più bella del mondo sono i bambini, ma appunto per questo sono anche impegnativi, perciò cerca di riguardarti.
Ho sempre preferito i cani, poi all' improvviso è un po' di tempo che mi è scattata la passione per i gatti, vorrei prenderne uno, ma non mi decido perchè ho la strada davanti a casa e mi sono morti sull' asfalto ben due gatti.
Sì Gaetano ha fatto un piccolo saggio di arte e portare una visione nuova in questo campo non è facile perchè ci lavorano e ci hanno lavorato personaggi di grosso calibro.
Ciao.
^_^

Paola Tassinari ha detto...

Ciao Piero,
allora se hai abbandonato il blog è per buone cose...amici e teatro.
Ho visto però che oggi hai un nuovo post...uomini.
Bè verrò a vedere cosa fanno questi uomini.
Ciao.

Paola Tassinari ha detto...

Caro Gaetano,
la tua idea su angeli/libellule mi ha catturato e convinto, non ti nascondo che mentre lo stavo leggendo mi commuovevo, come mi capita quando scopro qualcosa sull' arte che io sento vero. La nascita di Gesù è una Rivelazione e libellula simbolicamente significa rivelazione Giorgione non poteva non saperlo, e poi anche figurativamente quegli angeli paiono libellule.
In quanto alla tua speranza, è appunto una speranza chissà...ma ti dico che io ho incontrato proprio in questi giorni altre libellule, ne parlava in un suo articolo Davide Brullo ( ti ho già parlato di lui ) ricordando come speranza i prati brulicanti di libellule e questo mentre scriveva la pagina più triste della sua vita ...quella del suicidio del padre.
Ciao Tanino .

Gaetano Barbella ha detto...

Sì, molte opere d'arte pittoriche di artisti celebri vanno rivisitati: ci sono cose nuove da scoprire. Quelle di Raffaello, per esempio, io credo che sono degli iceberg e si conosce appena la parte a pelo d'acqua.
Ho postato da diversi giorni un saggio sugli affreschi di Raffaello delle Stanze vaticane e vi ho scoperto una luminosa gemma attraverso un singolare rosone in "Incendio di Borgo". Di qui una carrellata di congetture davvero considerevoli.
Vai a vedere sul mio sito, Paola: clicca qui.
Ma fra poco sarà finito un altro saggio che svela un fatto nuovo sul dipinto "Sacrificio pagano" di Garofalo (Benvenuto Tisi).
Ciao,
Gaetano

Paola Tassinari ha detto...

Gaetano,
ne ho letto solo l' introduzione, io ti seguo e il saggio dell' "incendio di Borgo"ne ho letto solo l' introduzione perchè devo comprare l' inchiostro per la stampante. Io sono un po' arcaica e i tuoi saggi mi piace leggerli sul cartaceo, mi piace stropicciare le dita sulla carta mentre mi soffermo a fantasticare su cose nuove, nuove visioni sul mondo dell' arte figurativa , che in fondo , in fondo rimane il mio preferito. Ecco perchè non ho ancora letto il saggio.
Vorrà dire che oggi farò un' eccezione, ma sì, basta ripetere le stesse cose, hai visto ho pure evidenziato tutta la mia vanità ( ma io non nascondo i miei difetti) cercando voti per il mio blog.
Buona festività a te e famiglia tutta.^_^