martedì 31 agosto 2010

AVREMMO VOLUTO SCAPPARE CON LE NOSTRE SQUAWS E PAPOOSES

Sulle Black Hills, le colline sacre degli indiani del Sud Dakota, si sta scolpendo un’ enorme statua per Cavallo Pazzo

Sulle Black Hills, le colline sacre degli indiani del Sud Dakota, si sta scolpendo un’ enorme statua per Cavallo Pazzo.

La Fondazione si finanzia con i contributi dei turisti che ogni anno accorrono per vedere i lavori. I turisti rimangono a bocca aperta ogni volta che una grossa carica di dinamite fa saltare tonnellate di granito. Dalla roccia sono emersi un volto, i lunghi capelli ed un braccio proteso. Per fare ciò c’è voluto mezzo secolo e ce ne vorrà un altro mezzo per completare l’ opera.

Lo scultore iniziale Korczak Ziolkowski è morto anni fa, la moglie ed i dieci figli ne continuano l’ opera. Essi non intendono accettare contributi dai governi federali, non vogliono coinvolgimenti ufficiali.

Il 25 giugno 1876 Custer ed il Settimo Cavalleggeri furono annientati in un’ imboscata capeggiata da Cavallo Pazzo. Nei mesi successivi i bianchi si vendicarono spietatamente. Cavallo Pazzo fu imprigionato ed ucciso , una guardia gli infilò una baionetta nella schiena .

Le ultime parole di Cavallo Pazzo”... ci hanno accusato di avere massacrato Capelli Lunghi ( Custer), ma se non lo avessimo fatto, lui avrebbe massacrato noi. Avremmo voluto scappare con le nostre squaws e papooses, ma non ne avemmo il tempo. Così fummo costretti a combattere. Quando ci arrendemmo, volevamo vivere in pace. Ma il governo non ce lo permise… Chiesi di parlare con il Grande Capo Bianco. Niente da fare. Cercai di scappare. Un soldato mi ferì con la sua baionetta. Così ho detto.”

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