sabato 31 gennaio 2009

I GIORNI DELLA MERLA

I tre giorni della merla sono il 29, il 30, il 31 di gennaio e sarebbero i giorni più freddi dell'anno. Non è sempre vero, la tradizione dice che se questi giorni sono freddi, la primavera sarà bella e mite; se temperati, la primavera giungerà in ritardo. Il nome giorni della merla viene dal fatto che, nella notte dei tempi, tutti i merli erano bianchissimi. La favola ci racconta che una merla bianca, negli ultimi giorni di gennaio, volava con i suoi piccoli alla ricerca di un riparo dal freddo intenso. Giunta ormai allo stremo delle forze, vide un camino; decise di portare i suoi piccoli in quella dimora, riuscendo a salvare sè stessa e loro, ma diventando, assieme ai suoi piccoli, nera per la fuliggine. Da allora, in segno di gratitudine, tutti i merli accettano di essere neri.

giovedì 29 gennaio 2009

DEDICATO A GAETANO

PUDORE

Se qualcuna delle mie parole

ti piace

e tu me lo dici

sia pur solo con gli occhi

io mi spalanco

in un riso beato-

ma tremo

come una mamma piccola giovane

che perfino arrossisce

se un passante le dice

che il suo bambino è bello

ANTONIA POZZI

martedì 27 gennaio 2009

GIORNATA DELLA MEMORIA

Non gridate più

Cessate d’uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.

Hanno l’impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell’erba,
Lieta dove non passa l’uomo.

Giuseppe Ungaretti (1888-1970)

sabato 24 gennaio 2009

@MARE

Ho preso un cartone/ ho preso un cartone gettato via./ L' ho riempito di mare/ vi ho fatto un sole./ Non so se alba o tramonto./ Vi ho messo dei pezzi di vetro/ l'ho sigillato/ e ho fermato il tempo./ Ho preso l'alba/ ho preso il tramonto/ ho preso me stessa.

martedì 20 gennaio 2009

OMAGGIO AD UN AMICO

Il pensatore (1880), annoverato fra i capolavori di Rodin, era inizialmente destinato alla Porta dell'Inferno progettata per il Musée des Arts Décoratifs di Parigi. Ispirato a Michelangelo, a William Blake, al Doré illustratore della Divina Commedia dantesca, l'incompiuto progetto scultoreo dal quale nacque Il pensatore doveva costituire una grande allegoria dell'amore terreno e della dannazione eterna.

LA GALAVERNA

. Tre volte alla settimana vado acorrere a piedi nel parco. Questa mattina è così freddo ci vado o non ci vado? Ci vado, tutta intabarrata ma ci vado. I campi , il parco , tutto è pieno di galaverna e di brina, cioè la nebbia si è solidificata sui rami degli alberi e sull' erba, tutto è bianco diamantato. E' il galà dell' inverno. E allora sono felice di correre, col freddo che punge, con le scarpe che scivolano, perdo l' equilibrio, scivolo, cado e corro più forte felice. E ora poesia UNA VOCE Sei entrato nella mia vita come un colpo di vento,/ hai spalancato la finestra e sconvolto/ i fiori che morivano calmi nel vaso/ Morivo anch'io coi miei fiori/ un poco alla volta, in silenzio./ Sei entrato col bagliore di un lampo/ che ha spento ogni lume./ Io non so più se sono viva o morta,/ se sono cieca, o se sono piena di luce. BRUNO NARDINI

sabato 17 gennaio 2009

ROSMUNDA

Rosmunda era una principessa, figlia del re dei Gepidi, ucciso in battaglia da Alboino re dei Longobardi. Alboino sposato con la figlia del re dei Franchi sposò Rosmunda per legare a sè gli sconfitti Gepidi. Nel 572, dopo tre anni di regno, Alboino morì, vittima della congiura ordita dalla moglie Rosmunda che così intese vendicare la morte di suo padre e l'affronto di aver dovuto bere nel cranio di questi. Dopo il delitto, col tesoro reale, fuggì a Ravenna ove fu accolta nel palazzo che fu di Teoderico, con tutti gli onori e dove le fu proposto di diventare la Prima Signora di Ravenna. Per esserlo avrebbe dovuto eliminare Elmichi, il nobile longobardo col quale era fuggita e che le era rimasto sempre al fianco. Tentò di fargli bere una bevanda letale, ma Elmichi, colto da violenti dolori, comprese di essere stato avvelenato e costrinse Rosmunda a bere. La tragedia si svolse nella reggia teodericiana. Ed ora poesia. SI',AL DI LA' DELLA GENTE
Sì, al di là della gente ti cerco.
Non nel tuo nome,
se lo dicono,
non nella tua immagine,
se la dipingono.
Al di là, più in là, più oltre.
Al di là di te ti cerco
Non nel tuo specchio e nella tua scrittura,
nella tua anima nemmeno.
Di là, più oltre.
Al di là, ancora, più oltre di me ti cerco.
Non sei ciò che io sento di te.
Non sei ciò che mi sta palpitando
con sangue mio nelle vene, e non è me.
Al di là, più oltre ti cerco.
E per trovarti, cessare di vivere in te, e in me,
e negli altri.
Vivere ormai di là da tutto,
sull'altra sponda di tutto
PEDRO SALINAS

giovedì 15 gennaio 2009

OMAGGIO A MONDRIAN

Questo è un omaggio a Piet Mondrian (1872/ 1944), da un suo lavoro ho disegnato col mouse un volto allegro per destabilizzare l'eccessivo rigorismo di Mondrian. Mondrian iniziò col cubismo (vedi la serie degli alberi che culmina col MELO IN FIORE) per finire col Neoplasticismo o Astrattismo Concreto. Mondrian si allontana dalla realtà avvicinandosi alle tesi misteriose della Teosofia. Nasce in Olanda, studia a Parigi, poi va in Inghilterra ed infine a New York. E'influenzato anche dall'artista suprematista Malevich e dall' artista Van Der Leek. Nelle sue composizioni dominano le linee nere. I colori di Mondrian diventano puri, usa solo il bianco, il nero, il rosso, il giallo e il blù. Egli è legato alla matematica, tenta di ordinare il caso. La sua arte è un connubio fra caso/rigore. Il nero gli serve per esaltare la forma del rettangolo (la losanga è la sua preferita o meglio l'ha utilizzata per esporre il dipinto ovvero tele di formato quadrato regolare esposte ruotate di 45°) . Mondrian impersona il legame fra idea della forma e forma dell'idea.

martedì 13 gennaio 2009

IL GRANDE VETRO, IL GRANDE ENRICO

Qui voglio rendere omaggio a Marcel Duchamp (1887/1968), ispirata dalla sua Gioconda coi baffi, con la scritta L.H.H.O.Q. (lei ha freddo al culo), ho preso un ritratto di Enrico VIII eseguito da Holbein, l'ho deformato ed ho aggiunto la scritta E.N.R.I.C. (e non rese indietro che...). Marcel Duchamp,studiò a Parigi, iniziò col Cubismo, poi fu protagonista del Dadaismo. Fece studi di tipo alchemico, cercando la sezione aurea come luogo non luogo, sede della perfezione. La sua opera più importante è IL GRANDE VETRO (la macchina perfetta). La parte superiore è la sposa, la parte inferiore è la macchina macinatrice di cioccolato ed è la parte maschile. la sposa è messa a nudo dai suoi scapoli (Duchamp fu campione di giochi di parole, in francese la sposa è la Marie ) denudata nella ricerca del vero diventa anche la pietra filosofale. La Sposa è purezza, è Maria è la Vergine e diviene l'Assunzione della Vergine, infatti vi è una linea orizzontale che la divide dalla parte terrestre/maschile una sorta di macchina/cioccolatrice/inutile, una macchina che non produce. Ci sono poi dei personaggi, come stantuffi, che sono gli Apostoli che guardano L'Assunzione della Vergine. Il tutto viene inserito in una scatola che ha valore materialistico della terra con sublimazione del super/io in alto e dell'io in basso.

giovedì 8 gennaio 2009

IL DAVID DI DONATELLO

"egli era biondo, di bello sguardo e di gentile aspetto" ( dice Samuele). David il pastore destinato a diventare re d'Israele, profeta, precursore di Cristo ed anche eroe/simbolo della repubblia fiorentina. Il David di Donatello ( Firenze Museo Del Bargello) diversamente da quello michelangiolesco (che si sta preparando con la fionda ad uccidere il gigante, come in una pre/azione) ha già ucciso Golia e posa con sfida e con portamento reale (non repubblicano), sfida spudoratamente. Inoltre il cappello celando parzialmente le chiome lunghe e bionde (ora restaurato si sono scoperte tracce di foglia d'oro sui capelli) lo rende estremamente sensuale. Sappiamo che re David sensuale lo fu, basti pensare che mandò alla guerra, per liberarsene, il marito di Betsabea per avere campo libero con lei. David si era innamorato di Betsabea vedendola dalla finestra mentre nuda faceva il bagno. Ed ora poesia. IL TUO NOME E' UNA RONDINE NELLA MANO Il tuo nome è una rondine nella mano,/ il tuo nome è un ghiacciolo sulla lingua./ Un solo unico movimento delle labbra./ Il tuo nome sono cinque lettere/. Una pallina afferrata al volo,/ un sonaglio d'argento nella bocca./ Un sasso gettato in un quieto stagno/ singhiozza come il tuo nome suona. MARINA CVETAEVA

mercoledì 7 gennaio 2009

I DUE LEONI CIBERNETICI

Prolusione

Non sembra essersi dimostrata in quest'epoca una buona cosa del destino far mescolare le cose dell'antica Inghilterra, Scozia e Bretagna, con quelle dei romani di Giulio Cesare e dei suoi successori imperatori di Roma, presi per la conquista a cominciare, dei Galli e oltre il loro mare..., ma poi per mano di un giovane esperto di "geroglifici" si rivela di smisurata portata scientifica...

Introduzione

Non lasciatevi ingannare, la prolusione introduttiva non è quella di uno storico ma riguarda una riflessione di un certo mio viaggio fantascientifico misto a surrealtà, come quelli della serie televisiva Stargate SG1 attraverso l'arcaico Anello che si vede sopra in figura e che nella versione originale del film omonimo fu attivato grazie ad un giovane studioso dell'antico Egitto. Nel mio caso il viaggio oltre l'Anello è a ritroso nel tempo al punto da risalire alle leggende che nacquero in Inghilterra in seguito alle conquiste romane delle terre dei suddetti Celti appunto, ma è una storia intravista in un insolito ed originale modo come si vedrà.
Della razza celtica, in seguito alle conquiste romane, sappiamo di Artù, un leggendario re romanizzato, del mago Merlino e della sorella e amante di Artù, la fata Morgana e delle loro vicende delle quali si è incerti a ritenerle tutte pure leggende. Questo è appena un incerto esordio storico si e no, tutto da vedere, che mi ha spinto a fare questo viaggio nel tempo, ma intanto facciamo un bel balzo in avanti per portarci ai giorni nostri, fino ad oggi che è il giorno della prima settimana del 2009 e manca niente per l'Epifania, quanto basta per finire di redigere il presente "Diario del Capitano, data stellare 200901.06", mettendola anche in un altro modo fantascientifico non senza surrealismo, ma relativo ai giorni nostri.
Un'altra mescola di due modi di concepire storie di fantascienza, con un vascello, l'astronave Enterprise, e l'anello arcaico di Stargate GS1 suddetto. Il vascello può essere paragonato al nostro secondo corpo che gli esoterici chiamano Eterico o Doppio Eterico perché si identifica esattamente con il corpo fisico, sopravanzandolo di alcuni centimetri e vi si differenzia perché è pura energia; mentre l'Anello arcaico è ciò che collega i due corpi e questo permette di vivere. Per l'Enterprise mi riferisco ad un'altra serie di film, quella di Star Trek e del capitano Kirk, il capitano del "Diario" appunto.
Oggi è anche il giorno della Befana e stuzzica, non solo ai bambini ma anche i grandi, l'idea di capire che, nelle cose che qui ho scritto, portano a sfiorare misteri nascosti, storie antiche e vicende attuali in un modo simpaticamente attrattivo. Poi chi mi legge, riuscendo a valicare la frontiera della fantascienza per legarla alla vita reale, chissà potrebbe convenire appieno sulla prolusione iniziale di questo mio "diario di bordo".
Dunque ho pensato di scrivere delle cose che possono essere considerate alla stregua di due concezioni, una curiosamente surreale, come già chiarito, e l'altra assolutamente ineccepibile, poiché si tratta di una luminosa geometria che verso la fine diventa una straordinaria esibizione matematica e meccanica delle macchine davvero fuori dal comune, tale da non essere ancora stata concepita dai moderni accademici della scienza. Insomma è un tutto assai utile a sapersi. Due concezioni dunque,per uno strano connubio difficile a legarsi, tuttavia l'uno e l'altro lato appena detti - questo è la cosa assai seducente - sembrano fatti per stare bene insieme, come se si guardassero ad un immaginario specchio: appunto, proprio quello delle magie della fata Morgana, giusto a cominciare in un'immagine di lavoro artistico, tratto dal web, su cui si incentra gran parte di una tematica dalle sembianze parascientifiche (ma si tratta di una storia fantascientifica) fuori dal comune che ho riportato per filo e per segno su questo "diario di bordo".
Si tratta di un post di un Forum del web, quello di Teoderica, in cui si presenta una figura all'insegna della fata Morgana e il titolo è appunto "Nel calderone di Morgana". Purtroppo questo post non compare più sul web perché l'amica Paola (che si faceva chiamare Teoderica dai convenuti al suo blog, ma poi no) ha deciso di cancellare ogni cosa del suo blog e cominciare daccapo, precisamente il 18 dicembre scorso con il post "Più forte della morte è l'amore". Tuttavia ella mi ha chiesto di pubblicare un mio studio sull'immagine da lei prodotta per il post suddetto, ora non più, che le avevo inviato per posta elettronica.
Può sembrare magico o comunque fantasioso, ma questo studio sembra costituire qualcosa di prezioso di Morgana in seno all'amica Paola che in precedenza è Teoderica (personaggio celebre di una seconda Roma, quella dell'impero d'oriente che ci detta la storia), come di un certo Mosè da porre in salvo e con questo diario personale come si vedrà, infatti, si sviluppa tutta una trama che lo dispone per la salvezza di concezioni "intime" inerenti una certa antica "coppia edenica". Poi vedremo effettivamente a cosa miro con questi misteriosi due arcaici. Perciò non dirò ancora nulla sulla natura di queste "intime" concezioni, perché sarà tutto chiaro nell'approssimarmi alla fine della stesura di questo mio "diario" grazie alle ultime battute di Teoderica nel post successivo a quello impostato su Morgana, anch'esso cancellato. Si trattava di un arcano segreto posto nelle mani di Teodora imperatrice romana d'oriente...
Come anzidetto, su questa immagine di Morgana si incentrerà poi tutta una disquisizione e proprio qui la geometria farà da decisivo anfitrione alle concezioni appena presentate. Ma poi, come appena rivelato, ne presenterò un'altra del suddetto Forum e questa fornirà la risposta alla prolusione iniziale per dar seguito a mie concezioni di ordine matematico...
Intanto cosa ci suggerisce l'Anello di Stargate, preso come simbolo, oltre al fatto di costituire nel film relativo quale porta di transito? Diremo che ci porta alla concezione di unione, collegamento, sintonia e via dicendo. Perciò per argomentare concezioni probabili (per il momento sul piano della fantasia, mettiamo, ma cum grano salis però...), in coda alla prolusione in questione, occorre che un immaginario "anello" sia capace di unire ogni cosa ipotizzata con la mia persona in qualche modo per far fede a tutto ciò che scrivo sul presente "diario di bordo". Anche questo è un anello che si deve chiudere ed è la condizione fondamentale.
Per il post, Nel calderone di Morgana, dell'amica Paola, verrà il giusto momento per presentarlo, ma intanto parliamo della fata Morgana che vi attiene.

Il Santo Graal in Sicilia

Questo è l' inizio di uno scritto di Gaetano Barbella
se volete leggere tutto cliccare qui ( lo merita ) e cliccare qui
Per chi ama il fantastico , per chi ama sognare, e per chi ama la matematica perchè Gaetano è il Geometra della rete. Grazie Gaetano.
NON DIMENTICATE DI COMPRARE (SOLO SUL WEB) IL SUO ULTIMO LIBRO ( modestissima spesa) I DUE LEONI CIBERNETICI

lunedì 5 gennaio 2009

LA STORIA DI SAN MICHELE

Sono andata in garage a cercare il libro "LA STORIA DI SAN MICHELE" di AXEL MUNTHE , ma da quando ho cercato di ordinare un poco i miei libri per genere, non trovo più nulla, prima nel disordine trovavo tutto al primo colpo. Ho trovato però questa foto, sono io, che in battello sto andando a Capri per visitare la villa di S. Michele, una foto di tanti anni fa, una foto che mi fa ricordare quel magico libro, di cui dopo 30 anni cosa mi rimane, cosa ricordo?Axel Munthe era un medico svedese, a 18 anni vide Capri e se ne innamorò, costruì a Capri la residenza dei suoi sogni, amò Capri, la sua gente, la sua natura, alla fine della sua vita , tornò in Svezia, perché stava diventando cieco ed il bagliore accecante di Capri non faceva bene ai suoi occhi. Nel libro racconta la sua storia come se fosse stata un sogno premonitore, passi che vanno indietro col mito e passi che vanno avanti, il suo grande amore per la natura, per il canto degli uccelli, per la bellezza delle piccole cose che noi indaffarati non scorgiamo e disprezziamo, ecco cosa mi ha lasciato il libro... amore, solo e semplicemente amore. Di questo libro ne avevamo già parlato nei commenti, ma ho voluto farne anche un post, per consigliarne la lettura a quei naviganti che non lo hanno ancora letto.

venerdì 2 gennaio 2009

SULLA STRADA

Siamo alla partenza di un nuovo anno, è sempre un viaggio, è per questo che ho pensato ai treni. Quelli che vanno, quelli che arrivano, quelli che stanno. Cosa è meglio, partire, restare o arrivare? Non lo so. Però i miei treni sia all' andata che al ritorno sono paralleli, ed anche se non riescono a toccarsi non vuol dire che non esistano vite parallele alla mia, lontane ma vicine. Mi piace pensare l'inizio di questo anno, come un romanzo, come "SULLA STRADA" di Jack Kerouac (uno dei miei libri preferiti) forse non così sballata, ma per questo anno mi auguro proprio una vita in viaggio (anche se magari non mi muovo da qui) un anno beat. Io mi auguro questo e a voi tutti voglio augurarvi ciò che più sentite in sintonia con voi.

giovedì 1 gennaio 2009